Dicono che quanno se mòre
diventa silenzio ogni rumore.
Arriva la pace tanto agognata.
Avevi sperato. L’avevi sognata.
Dicono che quanno se vive
le grandi speranze son curative.
La fede e la luce portano gioia,
annullano il buio intriso de noia.
Dicono che quanno se nasce
l’intero universo è dentro le fasce.
T’esce da dentro un grido soltanto.
Non per dolore. È il tuo primo canto.
Io che sprofondo a tutte le ore…
Il tempo pe’ me è futuro anteriore.
Solo la notte ha vera durata.
Madre rapace demoralizzata.
Io che ho bevuto acque cattive…
ho polvere e sangue sulle gengive.
Me resta soltanto la paranoia
che spinge la fede verso ‘l suo boia.
C’è chi non vive eppure rinasce
solo se ucciso a colpi de asce.
Con l’anima mia han fatto altrettanto.
Dicono che… s’è persa nel pianto.
Beata a te mi madre continua a offrimme panini ahahah
Io che sprofondo a tutte le ore… Il tempo pe’me è futuro anteriore.
MI PIACE
bella!
Un po troppo decadente a mio avviso per un poeta romano… Anche se effettivamente il periodo storico italiano offre solo decadenza…