Uno.
Il MetroRomanticismo è un movimento poetico che parte dal basso, dal quartiere, dalle persone, dalla semplicità e complessità della loro vita di tutti i giorni.
Due.
Per movimento poetico si intende un approccio poetico alla vita, un dialogo in continua costruzione con le persone, i sentimenti, gli eventi e i simboli del quartiere e della città, per coglierne le sfumature, l’anima nascosta, il messaggio intrinseco.
Per questo la parola “poesia” non indica lo stile, la scrittura propriamente in versi, ma un approccio che trova nei versi una delle sue possibili manifestazioni e abbraccia anche la prosa, l’aforisma e potrebbe includere tutti gli altri universi artistici, come la musica, la pittura, il disegno, il teatro, il cinema.
La poesia è un modo di guardare il mondo, non di raccontarlo.
Tre.
Il MetroRomanticismo si ispira al Romanticismo, nella sua accezione ottocentesca, quando le impressioni e le sensazioni creavano un forte tumulto del cuore e dell’anima e i sentimenti erano esaltati, regnando rumorosi e impazienti sulla ragione.
Del Romanticismo prendiamo e portiamo nella periferia: il sublime, il senso di infinito, il sentirsi tanto piccoli di fronte all’immensità della natura, la tensione verso la profondità delle emozioni, l’esaltazione delle passioni.
Quattro.
Il MetroRomanticismo è tale interpretazione del Romanticismo calata nei contesti urbani in cui siamo cresciuti: la città, la metropoli, il quartiere, il sobborgo, la periferia. Contesti urbani, metropolitani. Qualsiasi scenario del quartiere – un vecchio ferro del mestiere abbandonato, una donna che stende i panni sul balcone, un gruppo di ragazzi che fanno una partitella – può suscitare una reazione poetica, esprimere desolazione o vita pulsante, decadenza e rinascimento, gioia e sofferenza, i tempi che furono e quelli che saranno. È da tutti questi micro-mondi che attraversano la periferia che si innalzano i sentimenti, gli stati d’animo e quei substrati semantici che ispirano alla riflessione.
Una fabbrica abbandonata, per il MetroRomanticismo, è la montagna infinita dei vecchi Romantici, le case popolari sono i nostri castelli, il tatuaggio è il nostro ritratto di famiglia, un cartone dimenticato del mercato della mattina è la traccia di una carrozza, la fermata della metropolitana è la nostra tenuta in campagna.
Cinque.
Il MetroRomanticismo non nasce lontano dal mondo, ma dentro il mondo. Le poesie partono dalla realtà della borgata, della vita di tutti i giorni: crimini, amori, droga, sport, amicizia, musica, madri, padri, fratelli, dolori, delusioni, speranze, incontri pieni di magia, una birra in compagnia.
Il MetroRomanticismo esplora tutti i sentimenti, i pensieri, la natura e gli istinti delle persone reali, dando rilievo a quei codici di comportamento e comunicazione spontanei e genuini, spesso dettati dalle piccole urgenze della vita quotidiana, dalle gioie che non si riescono a trattenere, dalle preoccupazioni che si leggono nei volti. Sono le persone da cui facciamo spesa o colazione al bar, quelle da cui facciamo benzina e che fanno lezione ai nostri figli.
Il MetroRomanticismo si allontana invece dall’artificio, dalla costruzione, dall’apparenza intesa come inganno, da mondi sofisticati. Non ci sono personaggi dei film nel nostro movimento, ma personaggi del quartiere, dotati di una loro volontà, una vita segreta.
Di questo mondo reale, sempre pulsante, cerchiamo di cogliere tutte le sue espressioni, le sue tracce, la costruzione e la decadenza, l’ottimismo e il pessimismo, il crimine e il buon esempio, la spensieratezza e il tormento, l’amicizia e il tradimento, la purezza e la perversione.
Sei.
Il MetroRomanticismo si muove quindi su un dualismo tematico. Le nostre poesie o riflessioni affrontano temi che sono particolari e al tempo stesso universali.
Lo stesso dualismo vale per il quartiere. Il Trullo è infatti un doppio luogo: reale, in quanto scenario delle nostre storie, ma anche luogo della mente, dove ogni quartiere può essere rappresentato.
Sette.
Il MetroRomanticismo si espande e si diffonde attraverso due canali. La rete e i muri della città. Il MetroRomanticismo appartiene alla strada e la città è concepita come un immenso foglio bianco su cui fare poesia.