Utopia – di Bruno

Sveglia. Viva. Intelligente, ma non di quell’intelligenza da sfoggiare nei salotti a tinte opache, quell’istinto pratico che ti tiene a galla, che non ti lascia annegare mai. Spiritosa. Pungente ma elegante, un fioretto leggero che sibila nell’aria. Brillante, di luce propria. Pronta a ridere, a piangere, a incazzarsi, ad emozionarsi priva di ogni timore e di ogni sovrastruttura mentale, di tattiche e giochetti e balletti maledetti. Vera. Reale, trasparente, intrigante quanto basta ma neanche indecifrabile. Femminile. Donna. Nella voce, nei gesti, negli sguardi, nelle posizioni, nelle espressioni del viso. Sicura ma non troppo. Determinata e decisa, sapendo che può tornare da te a piangere se ha fatto la mossa sbagliata. Complice. Intima. Estensione della tua anima, pezzo mancante del repertorio, incastro perfetto e mai invasivo. Generosa. Pronta ad amare, a deludere e a rimanere delusa, ad essere tutto ciò che sente di essere nel modo più intenso. Sorridente. In grado di cambiare la tonalità della luce con il sorriso, di scaldare l’atmosfera con le sue corde vocali. Interessata. Partecipe. Presente, da vicino e da lontano, nella fasi più assurde e complicate della vita di entrambi, legata ad un filo che non si spezza facilmente. Che sia disposta a farti un piccolo lembo di spazio nella sua anima, all’interno della sua vita, senza mai perdere di vista la propria individualità e la voglia di esplorare se stessa. Affascinante. Catalizzatrice di attenzioni mai volgari, mentali. Maestra paroliera e abile oratrice, di quelle che ascolteresti all’infinito e che proprio per questo esce di scena sul più bello. Mai pesante. Mai eccessiva. Equilibrata. Amante di se stessa e quindi serena. Recettiva. Comprensiva. Severa quando serve. Che sappia ascoltare e dichiarare sempre la propria opinione. Coerente. Di parola. Pronta alla coppia. Alla vita in due nel mezzo della mischia con tutto il fantastico resto, gli amici, il lavoro, la famiglia, ma sempre in due. Onesta. Trasparente. Indifesa. Bisognosa di aiuto, di conforto, di una spalla, di un cuore che batte vicino. Discreta. Riservata. Gelosa dei nostri momenti, delle nostre tenerezze, perle rare custodite con affetto. Passionale. Affamata. Desiderosa e oggetto di desiderio spasmodico, istintivo, incontrollabile. Che sappia amare. Che assapori ogni singolo istante. Che non dia mai nulla per scontato. Ragionevole. Pazza quando è il caso. Divertente. Che mi faccia ridere. Che mi faccia incazzare, ingelosire. Che mi conquisti. Che mi rubi il pensiero. Stesso stile di vita. Situazioni simili ma posti diversi, per dare un po’ di colore, sulla stessa lunghezza d’onda. Pronta ad insegnare e ad imparare con la stessa dedizione, a dare, a prendere, a dire grazie, a chiedere permesso, a presentare scuse. Apprezzata. Stimata. Lavoratrice e amante del riposo proprio perché meritato. Che abbia interessi ma che sappia anche passare un sabato sera o una domenica a casa senza sentirsi una sfigata frustrata. Che non si trucchi. Antidiva. Per niente vanitosa. Utopia
Femminile ma con classe, senza ansie e complessi. Che non si senta brutta, incompresa e sfortunata. Che sappia vivere, che si sappia comportare. Che abbia delle amiche, degli amici, che sappia cosa vuol dire. Una garanzia. Una colonna. Un essere umano di una sensibilità elevata e di magnifico spirito. L’aspetto? Non ho preferenze. Vorrei solo guardarla e avere l’impressione che il resto non c’è più. In modo assolutamente soggettivo, deve essere così per me. Che mi ami, quanto io amo lei. Ho chiesto un miracolo, ne sono consapevole. Forse non sono nemmeno sicuro di essere all’altezza di tutto questo. Ma c’è una storia antica che racconta di un padre e di un figlio a colloquio. Il bambino chiede al vecchio “Papà cos’è l’utopia?”. Il padre risponde “Vedi figlio, l’utopia è come l’orizzonte: tu fai dieci passi e si allontana di dieci passi, ne fai due e si allontana di due”. Il figlio sbalordito “A che serve Papà?”
“Ad andare avanti…”

[Bruno – Ottavo Poeta #10]

avatar Poeti der Trullo (95 Pubblicazioni)

I Poeti der Trullo sono un gruppo di sette ragazzi del quartiere Trullo, alla periferia di Roma. Un movimento che parte dalla periferia e si diffonde e si espande attraverso la rete. Una mentalità metroromantica, con una forte componente urbana.



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